Matteo caro, don Mimmo Battaglia, te lo affido. E tu, affidati a lui. È una gran bella persona. Vallo a trovare, lui ti conosce già. È un uomo ispirato. Ricco di sensibilità. E di visione. Ha quegli occhi…Quegli occhi da cui scende amore come se piovessero le lacrime di Dio o di tutti gli uomini, dinanzi alla meravigliosa bellezza dell’uomo. E della vita che intorno a lui, e dentro di lui, si muove. Come nuvole nel cielo, ora bianche, ore diversamente grigie, ora scure. La vita, che è il cielo. Il cielo che resta. Sempre uguale. Sempre bello. Anche quando minaccia e fa tempesta. Anche quando scatena il vento che sembra voler distruggere tutto e invece ci scompiglia solo i capelli. O ci vola via i cappelli e qualche lenzuolo distratto dai balconi. Sempre se stesso, il cielo. Anche quando si fa scuro scuro e trasforma il giorno in notte e i lampioni si risvegliano anzitempo. La bellezza del cielo, la bellezza che è il cielo, è nella sua capacità di riflettere ogni altra bellezza. Di ispirarla. E poi di riflettersi in quelle bellezze che hanno dimenticato di esserlo, e vagano perdendosi lunghe le strade della sofferenza e della solitudine.
Franco Cimino
Franco, amico mio, sono emozionato e commosso. La tua lettera pubblica mi fa felice. C’è un filo che lega le nostre terre e le nostre vite. La tua terra, la nostra Calabria, dona alla mia terra un uomo e i suoi occhi, il suo cuore, la sua bontà, la sua intelligenza. Ha dietro di sé una scia di amore e di buone opere che ha attraversato la Calabria e da ultimo un pezzo di Campania, quasi un prologo della missione che lo attende a Napoli. Parlerà alla città e i napoletani lo accoglieranno. Soprattutto gli “scarti” avranno una spalla su cui appoggiarsi, una mano che stringerà le loro, un sorriso che lenirà la solitudine e lo smarrimento, un aiuto spirituale e materiale. Sono sicuro, ne verrà bene per tutti. Soprattutto in un tempo così complicato e confuso. Don Mimmo, benvenuto tra noi.